Curata da Rolando Bussi e accuratamente trascritta da Carlo Giovannini, la "Cronaca di Modena" è un manoscritto in nove volumi conservato nella cosiddetta "Camera Segreta" dell'Archivio Storico Comunale di Modena. Copre un arco di tempo che va dal 1588 al 1636 e si deve alla penna di Giovan Battista Spaccini, gentiluomo modenese vicino alla corte estense, il quale annotava giorno per giorno in alcuni quadernetti la cronaca cittadina, trascrivendola poi in bella calligrafia in un grande in-folio di ben 3232 pagine. Con questo quinto volume, la "Cronaca di Modena" di Giovan Battista Spaccini giunge agli anni 1621-1629, un periodo di notevole fermento nello scacchiere politico italiano ed europeo che in questi anni registra l'ascesa di nuove grandi potenze come la Francia, la Svezia, i Paesi Bassi, mentre l'Italia vive con alterne vicende il predominio spagnolo. Lo Spaccini dà notizia con discreta attendibilità degli eventi che interessano i vari stati della Penisola, ma nel contempo ama soffermarsi con dovizia di particolari sui più minuti accadimenti della cronaca cittadina, dai più cruenti ai più pettegoli, dando conto con un linguaggio colorito e trascinante, gremito di dialettismi, di truffe e misfatti di ogni genere, fatti di sangue, disavventure coniugali, brillanti carriere e repentine disgrazie, tutto riconducendo alla magnanima ma occhiuta viglianza della corte ducale.