Benedetto Bacchini (1651-1721), abate di San Pietro di Modena, tenne le fila della rete culturale europea, pur avendo speso gran parte della propria vita tra la Parma dei Farnese e Modena, la capitale degli Estensi. Egli, a esclusione degli ultimi anni, fu infatti tra i protagonisti della stagione della comunicazione scientifico letteraria senza confini nazionali la quale suscitava itinerari culturali per musei, archivi e biblioteche d’Europa, alimentava fitti carteggi manoscritti, spronava alla cura di archivi e biblioteche, sollecitava la pubblicazione di libri, giornali e periodici a stampa, con il compito di elaborare, annunciare e dar risonanza alle nuove conoscenze. Il monaco, archivista e bibliotecario, oltre che storico, coltivò molti campi del sapere erudito del suo tempo, perché strenuo difensore dell’unità delle scienze e delle arti. Qui è proposta la raccolta degli atti del convegno del 2016 dedicato alla figura di Bacchini, religioso e intellettuale al centro di una fitta rete di corrispondenza e interessi con i personaggi più illustri della cultura europea tra '600 e '700, un indiscusso protagonista della Repubblica delle lettere nell’Europa di Locke, di Leibniz, di Muratori.
Sonia Cavicchioli, cofondatrice del Centro Studi San Pietro, Modena, insegna Iconografia e Iconologia all’Università di Bologna, dove è Coordinatrice del Corso di laurea magistrale in Arti visive. Paolo Tinti, cofondatore del Centro Studi San Pietro, Modena, insegna Storia del libro e Storia delle biblioteche all’Università di Bologna.