Il volume ripercorre l’attività della scuola artistica più prolifica e amata a Verona tra Cinque e Seicento, una stirpe di artisti cresciuti nell’alveo di una bottega familiare, quella di Domenico e Felice Brusasorzi. All’incrocio stilistico tra tardo Manierismo, pittura della Realtà e Classicismo, la bottega si trasformò ben presto in una sorta di accademia corporativa capace di dare impulso a una intensa stagione di commissioni per la decorazione di chiese e palazzi cittadini e di soddisfare le crescenti ambizioni collezionistiche dell’aristocrazia locale. Il percorso, comprendente dipinti, disegni, strumenti musicali e documenti, si sviluppa attorno alla figura di Felice Brusasorzi, il caposcuola della bottega-accademia veronese al crocevia tra i due secoli.