Un fanciullo alato che mette in mostra la sua nudità con un'aria di sfida e di sfrontata provocazione. Intorno a lui, una corazza, uno spartito, alcuni strumenti musicali e altri oggetti dotati di un recondito significato simbolico. E la luce, che con fiero effetto chiaroscurale cava dall'ombra quel corpo nudo, spavaldo e senza vergogna offrendolo alla curiosità dell'osservatore e all'indagine dello studioso. Cimentandosi con una delle opere più seducenti e misteriose di Caravaggio, Herwarth Röttgen dipana in questo saggio la selva di significati e di circostanze individuali e collettive sottese all'enigmatica figurazione, offrendoci un esercizio di lettura centrato non solo su una capillare ricognizione delle peculiarità stilistiche dell'opera ma anche e soprattutto sull'esame del contesto storico e ambientale, sociale e psicologico in cui nasce e prende forma una delle immagini più sottilmente allusive, intriganti e quasi morbose della pittura barocca.
Herwarth Röttgen, nato a Weimar nel 1931, è ordinario emerito di Storia dell'arte presso l'Università di Stoccarda. È autore di numerose pubblicazioni sull'arte tedesca e italiana, tra le quali, in particolare, ricordiamo Il Cavalier d'Arpino, catalogo della mostra, Roma, Palazzo Venezia, 1973; Il Caravaggio. Ricerche e interpretazioni, Roma 1974; Giovanni Baglione. Le vite de' pittori, scultori et architetti, dal Pontificato di Gregorio XIII del 1572 In fino a'tempi di Papa Urbano Ottavo nel 1642, edizione commentata a cura di Jacob Hess e Herwarth Röttgen, 1-3, Biblioteca Apostolica Vaticana, Città del Vaticano 1995; Il Cavalier Giuseppe Cesari d'Arpino. Un grande pittore nello splendore della fama e nell'incostanza della fortuna, Roma 2002.