Emilio Isgrò, inventore del linguaggio artistico della “cancellatura” – l’intervento su testi e altri materiali a stampa che prevede di coprire manualmente grandi porzioni per esaltare indirettamente quelle rimaste – è dagli anni Sessanta uno dei protagonisti della scena artistica mondiale. In occasione del festivalfilosofia 2023, che mette al centro la "parola", i Musei di Palazzo dei Pio a Carpi dedicano a Isgrò una mostra retrospettiva con quarantasette opere legate dal tema filosofico, con testi “cancellati” di Platone, Aristotele, Archimede, Eraclito, Hegel, Sartre e Benedetto Croce, e altre opere celebri dell'autore. A queste si aggiungono due inediti: Sillogismo del cavallo, l’opera realizzata per il Palazzo che dà il titolo alla mostra, e Plutarco Plutarque, in diciannove volumi.
La pubblicazione approfondisce la relazione tra l’artista e la filosofia, una relazione mediata dalla parola che una volta coperta si fa rivelatrice di nuovi significati, con una sezione di saggi a firma dei curatori, del filosofo Silvano Petrosino e dell'autore, e il successivo catalogo delle opere esposte.
"Isgrò concepisce la cancellatura come quanto di più lontano possibile da quell’idea di “sterilizzazione” che oggi sempre più condiziona il mondo e che, in una modalità diversa ma con le stesse finalità, è assimilabile alla censura. Se non c’è differenza, varietà e forse anche un po’ di polvere e di carnalità, nonché di usura, non c’è vita. [...] La cancellatura di Isgrò è allo stesso tempo forma viva e abrasiva sul mondo. Lo modella secondo altre possibilità, muta il senso di dove passa, trasforma lo stereotipo del luogo comune." dal saggio di Marco Bazzini