Il Nilo a Pompei. Visioni d'Egitto nel mondo romano è la prima mostra organizzata dal rinnovato Museo Egizio di Torino ed è interamente dedicata all'incontro tra la cultura romana e quella dell'Antico Egitto. Realizzata in collaborazione con la Soprintendenza Pompei e il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, la mostra riunisce reperti provenienti da musei italiani ed europei, raccontando il forte fascino che il mondo egizio, con la sua storia millenaria, ha esercitato per secoli sulle civiltà mediterranee.
Il catalogo della mostra, a cura di Federico Poole, accompagna il lettore alla scoperta di questo mondo antico ma già “globale” e interconnesso. Oltre alle schede descrittive che illustrano i reperti esposti in mostra, il volume contiene dieci saggi firmati da archeologi di fama internazionale, per un totale di oltre 200 immagini.
Il catalogo si apre con il saggio di Christian Greco, direttore del Museo Egizio, e Massimo Osanna, direttore della Soprintendenza Pompei, che ricostruiscono l’immagine dell’Egitto nella letteratura greca antica e il fascino che la sua religione esercitò sul mondo classico. Federico Poole indaga invece l’influsso che la statuaria egizia ebbe su quella della Grecia classica. Lo stesso autore descrive poi le forme del culto della dea Iside nell’Antico Egitto, culto che diventerà in seguito, in altre forme, uno dei più diffusi nel bacino mediterraneo. È Miguel John Versluys a spiegare come il culto delle divinità egizie si diffuse, prima attraverso la Grecia e poi dallo stesso Egitto, nel mondo romano. In realtà, ed è questo l’oggetto del contributo di Paolo Gallo, l’Egitto conosciuto dagli antichi romani è in realtà per lo più l’area di Alessandria d’Egitto, città che già aveva subìto forti influenze greche. Il saggio di Rosanna Pirelli fa il punto sulle conoscenze sul tempio di Iside che si trovava a Benevento, noto attraverso reperti da esso provenienti ma mai ritrovato. È invece ben noto il tempio di Iside a Pompei, la cui scoperta nel XVIII secolo riaccese l’interesse per la cultura egizia; è Eric M. Moormann a raccontarne le vicende. Il culto di Iside era diffuso anche nelle abitazioni private di Pompei ed Ercolano, come testimoniano i ritrovamenti di statuette dedicate a lei e ad altre divinità egizie, di cui parla Valentino Gasparini. Un esempio dell’amore per il mondo egizio tra gli abitanti di Pompei si trova nella casa di Octavius Quartio, analizzata in dettaglio da Eva Mol. Infine, a testimonianza della diffusione del culto di Iside anche oltre le rive del Mediterraneo, Francesca Restano racconta la presenza di un grande tempio dedicato alla dea nell’antica città romana di Industria, presso Torino.